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Il cronometro ha delle forti relazioni con la navigazione, nacque infatti dalle esigenze dei navigatori che nel 1750 non erano in grado di misurare la longitudine durante i loro viaggi.
La longitudine doveva essere stabilita da specifici strumenti, attraverso calcoli trigonometrici ed osservazioni astrali, al contrario della latitudine che veniva determinata dall'altezza del sole a mezzogiorno.
Il problema era molto sentito, anche perché all'epoca gli unici orologi esistenti erano quelli a pendolo, troppo sensibili alle oscillazioni del mare. In quegli anni John Harrison progettò un orologio basato sul sistema di alberi contro-oscillanti uniti da molle, insensibili ai movimenti ed alla gravità. I suoi cronometri, che presero il nome di H1 e H3, non diedero i risultati sperati, in quanto continuavano a subire disturbi durante i lunghi viaggi. Poco dopo Harrison ci riprovò con il modello H4, un orologio dal diametro di 12 cm basato su una ruota a bilanciere compensata in maniera termica, ottenne un grande successo vincendo un riconoscimento per aver risolto il problema della misurazione della longitudine.
Si cercò con il tempo di rendere questi strumenti sempre più efficienti e pratici, così fece Aaron Lufkin Dennison, il quale divenne pioniere di una nuova serie di cronometri che vennero utilizzati dalla marina militare americana durante la seconda guerra mondiale.
Attualmente i cronometri meccanici, seppur obsoleti, continuano ad essere prodotti a basso costo in Svizzera, ma i modelli maggiormente in uso sono gli orologi a quarzo e quelli atomici.
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